Il mondo dell’energia ha da tempo cercato di risolvere il grande dilemma dell’immagazzinamento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, utilizzando sistemi produttivi facilmente replicabili e materiali diffusi sul mercato. Tuttavia, oggi l’azienda italiana Energy Dome potrebbe aver trovato la soluzione utilizzando la CO2, il principale gas climalterante. La vera sfida della transizione energetica verso le soluzioni rinnovabili non riguarda più tanto la produzione, ma l’immagazzinamento dell’energia.

Le fonti energetiche come il solare e l’eolico non sono programmabili e possono essere abbondanti in alcuni momenti e scarse in altri. Ad esempio durante la notte o quando il vento cala. L’immagazzinamento dell’energia è quindi diventata la vera questione degli ultimi anni. Si è cercato di creare batterie e sistemi di stoccaggio che possano conservare l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili quando è in eccesso e poi rilasciarla quando serve. Tuttavia, le batterie attuali utilizzano materiali come il litio e il cobalto, che sono rari e critici. Energy Dome ha sviluppato un sistema brevettato che utilizza l’anidride carbonica per immagazzinare l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili non programmabili. La scorsa estate, l’azienda ha presentato il primo impianto di questo tipo a Ottana, in Sardegna.

Energy Dome, l’azienda che ha sviluppato la batteria a CO2, ha sede a Milano ed è stata fondata da Claudio Spadaccini, ingegnere e Ceo. Un imprenditore esperto nei sistemi energetici convenzionali e rinnovabili e nei processi termodinamici. Insieme ai co-fondatori Dario Rizzi (Cto) e Francesco Oppici (Cpo), ha partecipato alla creazione di diverse società attive nella geotermia, nel biogas, nel solare a concentrazione e nell’energia idroelettrica. Da anni si dedica al mondo delle fonti rinnovabili e potrebbe fornire un contributo importante alla transizione energetica e alla lotta contro la crisi climatica.

La CO2 Battery si basa sull’utilizzo dell’anidride carbonica, un fluido capace di immagazzinare energia a costi contenuti grazie alle sue proprietà. Il sistema è modulare e indipendente dal sito, e può essere utilizzato per lo stoccaggio di energia in un ciclo termodinamico chiuso. La CO2 è un gas che può essere facilmente condensato e immagazzinato come liquido sotto pressione a temperatura ambiente. Ciò consente di ottenere un’alta densità di stoccaggio senza la necessità di utilizzare temperature criogeniche estreme. Energy Dome ha chiuso un round da 40 milioni a guida Eni Next, la società di Corporate Venture Capital di Eni, che ha fatto da lead investor. Eni Next investe in startup ad alta crescita per favorire la transizione energetica verso un futuro a zero emissioni. Il suo portafoglio comprende startup con tecnologie dirompenti in settori chiave per la decarbonizzazione, come lo stoccaggio di energia e la fusione nucleare.

L’azienda si è già assicurata diversi accordi commerciali, tra cui un contratto con la società nazionale multi-utility A2A per la realizzazione di un primo impianto da 20MW-5h. Nella prima parte dell’anno Energy Dome ha anche siglato un accordo di licenza non esclusiva con Ansaldo Energia, tra i principali fornitori di centrali e componenti per la generazione di energia, mirato alla realizzazione di progetti di accumulo energia a lunga durata in Italia, Germania, Medio Oriente e Africa.

“Immaginate un sistema in grado di immagazzinare energia rinnovabile con il 75% di RTE (AC-AC, MT-MT) e un costo pari alla metà del costo delle batterie agli ioni di litio. Un sistema che non perde efficienza né capacità per più di 30 anni e che è fatto solo di acciaio, acqua e CO2. Ora immaginate che quel sistema sia costituito da componenti esistenti e ben noti a qualsiasi tecnico con esperienza di manutenzione di centrali elettriche, e che tali componenti siano implementabili su larga scala ovunque nel modo senza colli di bottiglia nella supply chain e senza vincoli legati a specifiche condizioni del terreno”, dice Claudio Spadacini, Fondatore e Amministratore Delegato di Energy Dome. “Se vi piace questa idea, smettetela di immaginare perché la nostra CO2 Battery™ è pronta per il mercato e, dopo aver chiuso il Serie B, siamo pronti a garantirne le prestazioni a qualsiasi cliente che voglia davvero sbarazzarsi dei combustibili fossili e sostituirli con energie rinnovabili”.