In epoca di climate change, la transizione del settore agricolo è una sfida tanto improrogabile quanto complessa, perché contempla non soltanto la riduzione dei suoi ingenti consumi idrici ma anche il contenimento delle emissioni implicate dai tanti processi che interessano l’agricoltura in modo diretto e indiretto. Fra questi processi rientra senz’altro il comparto dei fertilizzanti, oggetto del memorandum firmato dal gruppo Hera, fra le maggiori multiutility italiane, con Yara Italia, leader nella produzione di fertilizzanti azotati e complessi, e Sapio, primaria realtà nel campo dei gas tecnici e medicinali, per esplorare la possibilità di favorire la sostenibilità del settore agricolo impiegando l’idrogeno verde.
In base all’accordo e secondo quanto si apprende dal sito di Hera, queste tre realtà avvieranno una serie congiunta di analisi e ricerche che, entro la fine dell’anno, verificheranno la fattibilità tecnologica, economica e normativa di un concreto progetto di utilizzo delle energie rinnovabili e sviluppo della filiera dell’idrogeno verde, che ne preveda la generazione, il trasporto e il successivo impiego per alimentare la produzione di fertilizzanti. In particolare, l’impianto sperimentale deputato alla generazione di idrogeno utilizzerebbe l’energia rinnovabile prodotta dal termovalorizzatore ferrarese di Hera, per produrre idrogeno dall’acqua e alimentare il vicino insediamento industriale di Yara Italia dedicato alla produzione dei fertilizzanti. Lo scouting delle tecnologie impiantistiche è in capo a Sapio, cui spettano anche verifiche ulteriori in ordine alle soluzioni tecniche con cui rifornire lo stabilimento di Yara. Le stime prevedono una capacità produttiva annua di 500 tonnellate di idrogeno verde.
Con la firma di questo memorandum, il Gruppo Hera rilancia, a poche settimane dall’approvazione del piano industriale al 2024, il proprio impegno su innovazione, energie rinnovabili e carbon neutrality. In linea con le strategie europee e gli obiettivi dell’Agenda Onu al 2030, oltre alla promozione dell’economia circolare e agli interventi per incrementare la resilienza delle infrastrutture, rientrano infatti nella dimensione ambientale del Piano anche tutte le azioni per la transizione energetica e la lotta al cambiamento climatico, che puntano sempre più su biometano, idrogeno e green syngas. Fondamentali in tal senso gli investimenti della multiutility nell’innovazione tecnologica, essenziale per la ricerca di soluzioni sostenibili nell’ambito delle cosiddette “clean energy”. Per la sostenibilità del comparto agricolo, inoltre, Hera è impegnata già da tempo, ad esempio attraverso una gestione circolare e resiliente dell’acqua che contempla anche diversi progetti di rigenerazione della risorsa idrica e di riuso delle acque depurate.
“Lo sviluppo delle energie pulite”, commenta Stefano Venier, amministratore delegato di Hera, “deve passare anche attraverso fasi di studio che, nello spirito sotteso a questo memorandum, consolidino le prospettive dei progetti più avanzati. È altrettanto importante declinare tali progetti in modo concreto e sostenibile per rispondere alle necessità di settori come quello agricolo”. D’altronde, proprio l’impegno per la sostenibilità ha permesso ad Hera il recente ingresso nel Dow Jones Sustainability Index, ulteriore conferma della bontà del business aziendale dopo la decisione di applicare volontariamente le raccomandazioni della “Task Force on Climate-related Financial Disclosures” nella rendicontazione già a partire dall’esercizio 2020. “Il nostro obiettivo, ribadito anche nel Piano industriale, è continuare ad alzare l’asticella, e partnership lungimiranti come quella avviata con Yara Italia e Sapio vanno esattamente in questa direzione, esplorando possibilità che in maniera modulare siano anche replicabili altrove”, conclude Venier.
Per quanto riguarda i partner di Hera, Yara Italia è società italiana in capo alla multinazionale norvegese Yara International ASA, leader mondiale del settore fertilizzanti, che da anni lavora con successo per guidare il cambiamento in merito alla sostenibilità. Una visione di sostenibilità che accomuna anche Sapio, il cui gruppo è fortemente impegnato in prima linea nello sviluppo e promozione della filiera dell’idrogeno per consentire all’Italia. Attualmente, il titolo Hera, quotato alla Borsa di Milano, scambia il ribasso dell’1,20% a 2,964 euro. (riproduzione riservata)
Fonte: Milano Finanza e Hera